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sabato 23 gennaio 2016

Ri-Assaggio Imperial Stout (365 giorni dopo)

Complessa, avvolgente, da meditazione.... così riassumerei la mia Imperial Stout.... Brassata più di un anno fa mi stupisce ogni volta che ne stappo una bottiglia.
Qui vi avevo dato una prima impressione dopo pochi mesi, oggi voglio riprendere il discorso. 

Parto dal colore: Nero impenetrabile. I malti Chocolate e Roasted l'hanno incattivita bene bene. La schiuma è una bomba, cremosa, color cappuccino e abbastanza persistente.
Al naso si sprigiona il tostato dei malti ma anche gli esteri della fermentazione sono molto percepibili. 
In bocca è complessa, liquirizia, caffè cioccolato con un finale secco abbastanza pronunciato ma non per questo sgradevole.

Dall'ultima volta che ne ho parlato è migliorata molto, trovo i sapori più legati fra di loro ed in questo modo almeno inizialmente i 10 gradi alcolici sono mascherati.
Da come ne parlo sembra abbia 5 stelle su ratebeer, ma diciamo che sono un po' di parte.

Vi lascio con alcune immagini, alla prossima! Cheers! 









mercoledì 8 aprile 2015

Assaggio Imperial Stout

Dopo un paio di mesi di "stoccaggio" ho finalmente deciso di stappare l'Imperial stout.
Ecco come si presenta: 



Possiamo senza dubbio affermare che la schiuma non è irresistibile, ma conto in un miglioramento col passare del tempo.
Sinceramente sono soddisfatto anche se mi rendo conto di aver effettuato degli errori in corso d'opera, ad esempio credo che la quantità di lievito sia stata troppo bassa o comunque il mosto ha peccato di ossigenazione perché la quantità di esteri prodotti è un po' fuori norma.

Visivamente si presenta bene, schiuma fine color cappuccino, al naso le note caramellate e tostate predominano. In bocca si sente l'amaro ma rimane ben bilanciato dall'alto tenore alcolico.

Non resta che aspettare e sperare che migliori.
Alla prossima, Cheers!

martedì 27 gennaio 2015

Assaggio APA

Ad un mese (più o meno) dall'imbottigliamento è giunto il momento di fare un test della nostra APA, il risultato è stato davvero molto soddisfacente.


Visivamente è molto invitante, il colore è ambrato (anche se in foto non rende) e la schiuma è persistente (anche se un po' grossolana) al naso pure non delude versandola sul bicchiere si percepiscono distintamente i sentori agrumati dati dal cascade. 
In bocca oltre al cascade viene fuori il carattere più deciso e resinoso del simcoe, che tuttavia rimane ben bilanciato, il corpo leggero e la carbonazione spinta uniti ad un amaro pronunciato (rapporto BU/GU 0,84) ne fanno una compagna ideale per le afose serate estive.

In conclusione devo ammettere che il dry Hopping si è rivelato essere una piacevolissima sorpresa, sicuramente è uno stile da rifare cercando magari di variare con i luppoli da aroma per trovare nuove combinazioni più complesse

mercoledì 7 gennaio 2015

Assaggio Birra alla Ciliegia

Due mesi dopo l'imbottigliamento la stappo, ci provo.
Sinceramente la paura di aver fatto uno schifo l'avevo... però si è presentata bene...




La schiuma mi ha piacevolmente colpito, anche il colore (in foto non rende).
Portando il bicchiere al naso spicca il saaz, viene fuori in maniera dominante. L'aroma di ciliegia c'è ma è leggerissimo al limite del percettibile.

In bocca risulta ben carbonata, beverina e molto amara. Lascia in bocca una sensazione tannica lievemente astringente come un vino rosso giovane.

Penso sia presto per fare una valutazione troppo dettagliata, lo stesso Ray Daniels consiglia una lunga maturazione. La speranza è che migliori e che la ciliegia venga fuori maggiormente anche grazie alla precipitazione della sensazione tannica.



domenica 28 dicembre 2014

Rochefort 10

Il gelido inverno sta arrivando, e noi per scaldarci ci degustiamo una bella birra!
Andiamo in Belgio, direi non un posto qualsiasi per gli amanti della buona birra, in particolare siamo vicino alla città di Rochefort nell' Abbazia do Notre-Dame de Saint Remy dove la nostra bevanda preferita viene prodotta dal 1595, l' abbazia è una delle sole sette al mondo che può vantare il marchio registrato "Authentic Trappist Product".

La birra degustata oggi è la Rochefort 10, (il nome è semplice, deriva dall'OG della birra 1100) questo capolavoro mi ha avvolto e conquistato fin da subito, ci troviamo di fronte ad un vero e proprio MUST.


Appena stappata il suo aroma ti avvolge, frutta secca, banana matura, pera e toffee, versata mostra un bel cappuccio di schiuma nocciola non troppo persistente ma vista la gradazione e l'invecchiamento è del tutto normale.
In bocca l'alcool si fa sentire, ma una volta superato lo "shock" iniziale viene fuori tutta la sua rotondità e perfezione, i sapori sono bilanciati con incredibile maestria.
Il gusto è dolce, vinoso come un porto, ti lascia in bocca un finale caldo di alcool e di frutta secca e sul finire viene fuori un pizzico di cioccolato.

Siamo di fronte ad una birra incredibile, da meditazione si ma facilmente bevibile vista la sua rotondità. La consiglio a tutti, prendetene un paio e mettetele in cantina dimenticatele per alcuni anni, la Rochefort darà il meglio se invecchiata.

domenica 9 novembre 2014

Alchemy Ale - Widmer Brothers Brewing Company

Con la birra di oggi torniamo in un birrificio americano che avevamo già incontrato qualche tempo fa, si tratta della Widmer Brothers Brewing Company di Portland, Oregon. La birra è la Alchemy Ale.

Si tratta di una semplice Pale Ale prodotta con malti Pale, Caramel, Monaco e Vienna; i luppoli provengono dalla costa nord Ovest del pacifico e sono selezionati di anno in anno, in base alla disponibilità, dai mastri birrai.


Versata si presenta color ambra con una schiuma grossolana e non molto persistente. I luppoli, che al naso rimandano a sentori agrumati non mi hanno colpito molto, sembravano poco freschi (forse è colpa della conservazione della bottiglia che proviene dalla grande distribuzione).
In bocca invece si è comportata meglio, almeno inizialmente, molto morbida, rotonda e poco carbonata. A questo punto come un pugno in un occhio arriva il biscotto, che resterà presente ammazzando tutti gli altri sapori fino alla fine, sorso dopo sorso. Questo sapore biscottato rende stucchevole il tutto, ed appesantisce la bevuta irrimediabilmente.
In poche parole questa Alchemy Ale mi ha deluso, manca la freschezza, quella freschezza che mi sarei aspettato di trovare in una buona Pale Ale made in USA, diciamo che sono stato "fregato" dall'etichetta accattivante.

Formato: 35.5 cl. AVB 5.8%

mercoledì 29 ottobre 2014

Guinness Special Export

Birra nera tipo GUINNESS, ormai è anche un modo di dire. Il birrificio scozzese è diventato famoso in tutto il mondo, tanto da essere accostato sempre e comunque allo stile stout.
Questa di oggi non è la classica e conosciutissima draught ma la sua versione da esportazione, la Special Export appunto.

Nel lontano 1912 John Martin fondatore della Martin’s finest beer selection voleva creare una birra da esportare in Belgio, ci pensò Arthur Guinness che colse la sfida e creò la birra Guinness Special Export, una (Irish) Stout con ben 8 gradi. 
Attualmente rimane una delle birre "commerciali" che preferisco ed è sempre un piacere degustarla in tranquillità.


Versata notiamo subito il colore, marrone scurissimo quasi nero, con una bella schiuma fine e color cappuccino che presenta una buona persistenza.
Portando il bicchiere al naso si sentono i malti tostati, la liquirizia, il cioccolato. Un bouquet complesso ed appagante. Al palato sentiamo il predominare dei malti tostati, poi liquirizia e cioccolato, unica pecca è che rimane un po' pastosa in bocca non essendo eccessivamente amara. Questo secondo me è un piccolo difetto ed una scelta commerciale ben precisa.
Il corpo è medio come la carbonazione e gli 8 gradi conferiscono una sensazione liquorosa, in sostanza una birra da "meditazione", da gustare in relax.

mercoledì 22 ottobre 2014

Pitch Black IPA - Widmer Brothers Brewing Company

La birra di oggi è una Black IPA della Widmer Brothers Company, storico birrificio americano pioniere delle Hefeweizen made in USA.Il Birrificio nasce nel 1984 a Portland, Oregon pochi anni dopo la legalizzazione dell'Homebrewing nello stato. Tra le altre cose il birrificio è uno degli organizzatori nel 1988 dell' "Oregon Brewer's Festival" che si tiene ancora oggi e conta la partecipazione di circa 80 birrifici e più di 70 mila persone, insomma una storia di tutto rispetto.

Ma veniamo alla birra, le Black IPA sono una fusione di ingredienti, malti scuri e torrefatti affiancati ai luppoli americani (o inglesi) delle IPA.

Questa Pitch black IPA si presenta nera come la pece dalla quale prende il nome, con una schiuma abbastanza fine e moderatamente persistente.
Al naso si nota subito l'aroma caratteristico dei malti tostati, sentori di bruciato e caffè sono dominanti.In bocca oltre a questi viene fuori anche un po' di cioccolato.

A questo punto, trattandosi pur sempre di una IPA ci aspetteremmo di notare i luppoli, ma questo non avviene, l'amaro si sente ma l'aroma è coperto eccessivamente dal malto.

Concludendo si tratta di una buona birra, ma niente di eccezionale, molto complessa, di certo non per tutti.

Formato: 35.5 cl. AVB 6.5%