Il gelido inverno sta arrivando, e noi per scaldarci ci degustiamo una bella birra!
Andiamo in Belgio, direi non un posto qualsiasi per gli amanti della buona birra, in particolare siamo vicino alla città di Rochefort nell' Abbazia do Notre-Dame de Saint Remy dove la nostra bevanda preferita viene prodotta dal 1595, l' abbazia è una delle sole sette al mondo che può vantare il marchio registrato "Authentic Trappist Product".
La birra degustata oggi è la Rochefort 10, (il nome è semplice, deriva dall'OG della birra 1100) questo capolavoro mi ha avvolto e conquistato fin da subito, ci troviamo di fronte ad un vero e proprio MUST.
Appena stappata il suo aroma ti avvolge, frutta secca, banana matura, pera e toffee, versata mostra un bel cappuccio di schiuma nocciola non troppo persistente ma vista la gradazione e l'invecchiamento è del tutto normale.
In bocca l'alcool si fa sentire, ma una volta superato lo "shock" iniziale viene fuori tutta la sua rotondità e perfezione, i sapori sono bilanciati con incredibile maestria.
Il gusto è dolce, vinoso come un porto, ti lascia in bocca un finale caldo di alcool e di frutta secca e sul finire viene fuori un pizzico di cioccolato.
Siamo di fronte ad una birra incredibile, da meditazione si ma facilmente bevibile vista la sua rotondità. La consiglio a tutti, prendetene un paio e mettetele in cantina dimenticatele per alcuni anni, la Rochefort darà il meglio se invecchiata.
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domenica 28 dicembre 2014
giovedì 13 novembre 2014
Birra alle Ciliegie
Mi piace sperimentare cercando di ottenere un prodotto che mi soddisfi in pieno, sempre nei limiti del possibile ovviamente e sempre tenendo sott'occhio la bibbia dei birrai: il BJCP (Beer Judge Certification Program). L'idea di aromatizzare una birra con delle ciliegie mi frullava in testa già da molto tempo, quando ancora mi dilettavo con i malti luppolati, ora che faccio E+G ho potuto sperimentare nuovamente (dopo la riuscitissima Honey Saison) il brivido di scrivere di mio pugno la ricetta.
Oltre che dalla mia fantasia questa ricetta si è sviluppata anche grazie al fantastico Ray Daniels e al suo "Progettare Grandi Birre", un libro ben fatto che consiglio vivamente anche perché è uno dei pochi testi in italiano attualmente in commercio.
Nella seconda parte del suo libro Daniels analizza alcuni stili birrai e fra questi prende in esame le Fruit Beer, fondamentalmente i consigli che ho estrapolato ed ho deciso di mettere in pratica sono i seguenti:
- Uso di estratto di malto e frumento per una OG di 1050 circa
- Saaz come luppolo per un rapporto BU/GU di 0,50 circa
- Fermentare usando un ceppo di lievito neutro
- Ogni 4 litri di mosto 450g di Ciliegie
- Frutta messa in infusione nel fermentatore secondario
La ricetta che ho formulato è stata la seguente:
Ricetta per Birra alla Ciliegia, litri finali 15,0 (in bollitura 18,0)
Efficienza 80%, bollitura 60 min.
OG 1,047; IBU: 24,1; EBC: 13;
Malti:
1000g Estratto liquido Light
600g Pilsner
600g Frumento non maltato (grano duro)
1800g Ciliegie inserite al primo travaso
Luppoli:
40g Saaz, 3,0% a.a., 60 min Kettle;
20g Saaz, 3,0% a.a., 10 min Kettle;
15g Saaz, 3,0% a.a., 5 min Kettle;
Lievito:
US 05 a 20°C
L'utilizzo del frumento non maltato era una novità per me, ho utilizzato del grano duro preso da un consorzio agricolo questa estate che ho stoccato sottovuoto in congelatore per scongiurare un deterioramento da parte dei parassiti naturalmente presenti in esso.
Ho effettuato un Protein Rest per 20 min a 50°C e di seguito mash di 60 min a 60°C.
Il Fermentis US 05 è stato scelto per il suo carattere neutro.
Dopo una prima settimana di fermentazione ho travasato e aggiunto le ciliegie precedentemente "Pastorizzate" ad 80°C per 20 minuti e schiacciate. Altri sette giorni di fermentazione durante i quali la birra ha preso un bellissimo colore rosato, a questo punto con la densità ormai arrivata a 1008 ho winterizzato due giorni a 2°C e poi imbottigliato con 8g/l di zucchero per il priming.
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Pilsner e Grano |
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Ammostamento |
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Luppolatura |
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Primo travaso ed inserimento ciliegie |
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mercoledì 29 ottobre 2014
Guinness Special Export
Birra nera tipo GUINNESS, ormai è anche un modo di dire. Il birrificio scozzese è diventato famoso in tutto il mondo, tanto da essere accostato sempre e comunque allo stile stout.
Questa di oggi non è la classica e conosciutissima draught ma la sua versione da esportazione, la Special Export appunto.
Questa di oggi non è la classica e conosciutissima draught ma la sua versione da esportazione, la Special Export appunto.
Nel lontano 1912 John Martin fondatore della Martin’s finest beer selection voleva creare una birra da esportare in Belgio, ci pensò Arthur Guinness che colse la sfida e creò la birra Guinness Special Export, una (Irish) Stout con ben 8 gradi.
Attualmente rimane una delle birre "commerciali" che preferisco ed è sempre un piacere degustarla in tranquillità.
Versata notiamo subito il colore, marrone scurissimo quasi nero, con una bella schiuma fine e color cappuccino che presenta una buona persistenza.
Portando il bicchiere al naso si sentono i malti tostati, la liquirizia, il cioccolato. Un bouquet complesso ed appagante. Al palato sentiamo il predominare dei malti tostati, poi liquirizia e cioccolato, unica pecca è che rimane un po' pastosa in bocca non essendo eccessivamente amara. Questo secondo me è un piccolo difetto ed una scelta commerciale ben precisa.
Il corpo è medio come la carbonazione e gli 8 gradi conferiscono una sensazione liquorosa, in sostanza una birra da "meditazione", da gustare in relax.
lunedì 27 ottobre 2014
Liefmans Cuvée - Brut
Devo essere sincero, le birre acide mi spaventano/incuriosiscono, ma le mie papille gustative volevano provarla e non ho potuto dire di no.
La degustazione di oggi riguarda la Liefmans Cuvée - Brut, prodotta dal birrificio Belga Liefmans Oudenaarde, fondato nel 1679.
Non si tratta di una Kriek vera e propria, (questo l'ho scoperto dopo andando a vedere sul loro sito) poiché le ciliegie non sono macerate in un Lambic ma in una Old Bruin Ale per circa un anno, 13 Kg ogni 100 litri di birra. Dopo questa prima fase viene tagliata con la Goudenband dello stesso birrificio e a questo punto si effettua un'altra maturazione per un totale di 18 mesi, al termine avviene l'imbottigliamento.
La Leifmans si presenta con un bel rosso marcato, ed una schiuma poco persistente ma abbastanza cremosa. Al naso l'aroma è ottimo, si percepiscono le ciliegie ma anche un sentore più secco e legnoso.
In bocca è bilanciata, giusto compromesso fra il dolce della Ale e l'acido della frutta. Il corpo è medio, così come la carbonazione, sul finale la legnosità percepita in precedenza si ripresenta e contribuisce a pulire la bocca.
Si tratta di una buona birra, complessa e dalle mille sfumature. Più simile ad uno spumante per la concezione italiana che abbiamo ma bisogna avere il "coraggio" di provare.
La degustazione di oggi riguarda la Liefmans Cuvée - Brut, prodotta dal birrificio Belga Liefmans Oudenaarde, fondato nel 1679.
Non si tratta di una Kriek vera e propria, (questo l'ho scoperto dopo andando a vedere sul loro sito) poiché le ciliegie non sono macerate in un Lambic ma in una Old Bruin Ale per circa un anno, 13 Kg ogni 100 litri di birra. Dopo questa prima fase viene tagliata con la Goudenband dello stesso birrificio e a questo punto si effettua un'altra maturazione per un totale di 18 mesi, al termine avviene l'imbottigliamento.
La Leifmans si presenta con un bel rosso marcato, ed una schiuma poco persistente ma abbastanza cremosa. Al naso l'aroma è ottimo, si percepiscono le ciliegie ma anche un sentore più secco e legnoso.
In bocca è bilanciata, giusto compromesso fra il dolce della Ale e l'acido della frutta. Il corpo è medio, così come la carbonazione, sul finale la legnosità percepita in precedenza si ripresenta e contribuisce a pulire la bocca.
Si tratta di una buona birra, complessa e dalle mille sfumature. Più simile ad uno spumante per la concezione italiana che abbiamo ma bisogna avere il "coraggio" di provare.
I suoi 6 gradi non si sentono e scendono bene, nel complesso sono molto soddisfatto dell'acquisto.
Provatela e fatemi sapere cosa ne pensate.
Cheers.
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